martedì 31 maggio 2011

Melanzane ripiene in un pomeriggio uggioso


In un pomeriggio uggioso di fine Maggio, sfogliando libri di cucina in compagnia di Minnu e delle mie piante, mi balena per la testa che tra le ricette della cucina La Fleur non ce n'è nemmeno una a base di carne rossa.

 
Decido di rimediare immediatamente, anche se, devo ammetterlo, le preparazioni a base di carne non sono assolutamente il mio forte: mi cimento quindi in una vera prova carnivoro-culinaria. Senza rinunciare, come al solito, ad una buona dose di verdure ^-^. Ed ecco il risultato:
 

Melanzane ripiene al manzo e peperoni

Per 2 persone [dosi belle abbondanti ^-^]:
2 melanzane non troppo grandi
2 cipolle piccole 
1 spicchio d'aglio
1 peperone rosso
400 g di polpa di manzo 
2 foglie d'alloro fresche
2 rametti di timo fresco
1 cucchiaino di peperoncino
pangrattato
pinoli
sale, olio extravergine

Per prima cosa, tagliate le melanzane a metà per il lato lungo e cuocetele al vapore per 15 minuti, la polpa dovrà risultare morbida ma ancora soda. Una volta pronte, svuotatele avendo cura di non rompere il guscio esterno e sminuzzate la polpa grossolanamente.
Tritate le cipolle e l'aglio, tagliate a cubetti piccoli il peperone e soffriggete il tutto con un cucchiaio d'olio, l'alloro e il timo. Dopo 10 minuti aggiungete al soffritto la polpa delle melanzane e fate andare per altri 10-15 minuti.
Nel frattempo, macinate la carne, conditela con un cucchiaio d'olio, sale e peperoncino e mescolatela bene, in modo che il condimento si distribuisca uniformemente. Cotto il soffritto, lasciatelo raffreddare alcuni istanti e aggiungetelo alla carne, amalgamate il tutto per bene, aggiustate di sale e riempite i gusci delle melanzane. Disponeteli poi in una teglia unta, spolverizzate di pangrattato, pinoli e condite con un giro d'olio. 
Infornate a 170° ventilato [o 180° normale] per 15-20 minuti.

A detta dell'omaccione che se l'è spazzolate quasi tutte, la prova carnivoro-culinaria è stata superata ^-^


Visto lo splendido aroma che il timo comune [Thymus vulgaris] dona ai nostri piatti, vi consiglio di dare uno sguardo anche ad un suo stretto parente, il Thymus pulegioides

martedì 24 maggio 2011

Piselli e gorgonzola??? ebbene...si può!


Finalmente le mie piante di piselli hanno iniziato a dare i loro frutti: loro non deludono mai, seminati a febbraio si può star certi che verso metà maggio daranno un rigoglioso raccolto. In genere non resisto e metà li faccio fuori mentre li raccolgo, ma questa volta ho deciso di trattenermi, sapendo bene che anche cotti sono decisamente sublimi. 


Ed eccomi alle prese con un risotto abbastanza insolito...si, perché non avrei mai pensato che l'accostamento dei piselli al gorgonzola potesse essere così buono: l'idea di partenza era quella di un semplice risotto ai piselli, ma a fine cottura, al momento della mantecatura, la presenza del gorgonzola ha distolto totalmente l'attenzione delle mie mani dal burro e le ha attirate a sé come una calamita....gorgonzola tentatore....giusto un pezzetto per mantecare ed il suo gusto deciso ha fatto da cornice alla dolcezza dei pisellini appena colti. Della serie "azzardo o non azzardo? ma sì, azzardo!"...


Risotto ai piselli mantecato al gorgonzola

Per 2 persone:
150 g di piselli freschi sgranati
 1/2 cipolla bianca
180 g di riso originario
1/2 bicchiere di vino bianco secco
50 g di gorgonzola
acqua bollente [circa 1/2 litro]
olio extravergine
sale

Tritate molto finemente la cipolla, fatela imbiondire in una casseruola con un cucchiaio d'olio e aggiungete i piselli. Fate cuocere per circa 5 minuti, dopodiché aggiungete il riso, tostate qualche istante, irrorate di vino bianco e fate sfumare a fuoco alto. Poi, aggiungete acqua bollente fino a coprire il riso, salate e lasciate andare a fuoco basso per 15 minuti circa, mescolando di tanto in tanto. Quando il riso sarà cotto [meglio leggermente al dente, così non si ammolla] spegnete il fuoco, agiungete il gorgonzola, mescolate, coprite con un coperchio e lasciate riposare 10 minuti.
Se vi garba, potete aggiungere a fine cottura qualche pisellino fresco.


venerdì 20 maggio 2011

Chiocciole e Fagottini alla marmellata di Prugne


Quella che vedete è una pasta lievitata veramente buona: ho trovato la ricetta in un piccolo libricino di cucina tipica delle Dolomiti, da cui spesso ho attinto piatti gustosi e davvero semplici da preparare. In realtà per questi dolcetti ci vuole un po' di tempo, la pasta richiede una lavorazione un po' lunga, ma vi assicuro che ne vale la pena, sono ottimi! Se poi farciti con una marmellata fatta in casa come questa, sono ancora più buoni.


Ingredienti:
500 g di farina
25 g di lievito di birra
un bicchiere di latte
70 g di burro
70 g di zucchero
2 uova
marmellata di prugne [meglio se fatta da voi ^-^]

Setacciate la farina in una terrina riscaldata, aggiungete un pizzico di sale e fate un incavo. Versate il latte tiepido nell'incavo, scioglietevi il lievito e spolverate il composto con un pizzico di zucchero e di farina. Coprite la terrina e lasciatela riposare in un luogo caldo. Nel frattempo, sciogliete il burro, una volta intiepidito mescolatelo con lo zucchero e le uova e versate il tutto nella terrina con la farina. Impastate gli ingredienti, battendo bene la pasta finché non si staccherà dai bordi della terrina. Coprite nuovamente con un canovaccio e lasciate lievitare: la pasta dovrà raddoppiare di volume [circa 1 ora]. Trascorso il tempo di lievitazione, trasferite la pasta sulla spianatoia, stendetela ad uno spessore di circa 1 cm e tagliatela a quadrati [per i fagottini] e a strisce sottili [per le chiocciole]. 
Fagottini: disponete due cucchiai di marmellata al centro dei quadrati e chiudeteli ripiegandoli a metà, sigillando bene con le dita o con i rebbi di una forchetta.
Chiocciole: spalmate le strisce con marmellata e arrotolatele a spirale.
Disponete i dolcetti su di una teglia da forno, coprite con un canovaccio e lasciate lievitare ancora 1/2 ora circa.
A questo punto infornate a 170° per 20 minuti circa. 
Una volta sfornati, vi consiglio di non avventarvi su questi dolcetti: la marmellata al loro interno è rovente ^-^


Con questa ricetta dolce e profumata vi rimando a dare un'occhiata alla Lavanda, che con i suoi colori delicati e il suo profumo meraviglioso inizia a fiorire proprio in questa stagione.

martedì 10 maggio 2011

Piccoli sformati e Piccole viole



E il caldo inizia davvero a farsi sentire...l'ideale, per me, sarebbe che la temperatura e le giornate rimanessero fino all'autunno così come sono adesso, con lievi accenni di caldo estivo e aria fresca la sera e la mattina presto. Ma soprattutto, per le mie piante ora è tutto più facile, non sono ancora avvizzite e cotte dai forti caldi estivi e rallegrano con i loro bellissimi colori il giardino e l'orto.
Vi propongo così una ricetta veloce e molto leggera, direi quasi estiva, se non fosse per l'uso del forno:


Sformatini piccanti di melanzane

Per circa 12 sformatini:

4 cipollotti giovani e freschi
1 melanzana
1 carota
4 tuorli
2 albumi
80 g circa di pangrattato
abbondante peperoncino
origano
semi di sesamo
sale
olio extravergine

Tagliate a rondelle i cipollotti, a cubetti piccolini le carote e fateli soffriggere in padella con 2 cucchiai d'olio per circa 5 minuti. Unite la melanzana tagliata a dadini, salate, spolverizzate con abbondante peperoncino (io 2 cucchiaini colmi) e fate cuocere a fuoco vivo per 15 minuti circa, fino a cottura delle melanzane, mescolando di frequente. Mettete da parte e fate raffreddare il tutto.
Nel frattempo montate a neve ben ferma gli albumi, sbattete i tuorli con un pizzico di sale e l'origano e unite alternando tuorli e albumi alle melanzane. Ultimate con il pangrattato, mescolate bene e suddividete il composto in 12 pirottini da muffin, cospargeteli di pangrattato e semi di sesamo e infornate a 170° per circa 20 minuti. Se non siete sicuri della cottura, fate la prova dello stuzzicadenti. 
Possono essere sia un fresco antipasto, sia un secondo leggero. Vi consiglio di mangiarli a temperatura ambiente, accompagnati da una bella insalatina mista con rucola e riccetto, condita con una bella spruzzata di balsamico.



Giusto per rimanere in tema di piccole piante che vestono il mio giardino, vi presento una bellissima varietà di Viola del pensiero (Viola tricolor). Non ne conosco il nome, ma è certamente una delle mie preferite: i suoi fiori sono leggermente più piccoli, compatti e numerosi rispetto a quelli delle altre varietà e hanno una splendida e duratura rifioritura, che va dagli inizi di Aprile fino alle prime batoste di caldo vere e proprie di metà Luglio. Se avete un giardino o un balcone ve le consiglio vivamente, danno un tocco di allegria e di colore fresco, con le loro faccette spavalde e curiose.



E a proposito di curiosità: si narra che i cavalieri della Tavola rotonda consultassero le Viole per conoscere il loro destino in battaglia, cercando di interpretare il numero e la direzione dei raggi che si dipartono dal centro alla periferia dei petali.
Ce li vedete oggi generali, comandanti, sergenti e cadetti davanti ad una piantina di Viola tricolor a cercar di capire che cosa succederà nella loro prossima missione????? Sarebbe una cosa quantomeno esilarante, degna di un film dei Monty Python.