lunedì 26 marzo 2012

Lasagne al pesto di broccoli, per salutare l'inverno


La stragrande maggioranza delle persone si sa, non ama l'inverno, non ama il freddo e le sue corte giornate apparentemente spoglie e un po' grigie. Tantissime persone salutano con gioa e si rallegrano dell'arrivo della primavera, tutto un turbine di colori, profumi e tepore che si scuote nell'aria. E ci sta.
Ma, senza togliere niente alla nostra amata primavera [chi mi segue potrà ben immaginare che il solo fatto di veder sbocciare i fiori sul balcone e in giardino è una vera gioia], insomma, mi pare che il buon vecchio inverno venga scalzato troppo in fretta ed anche un pochino in malo modo, come se il suo freddo passare non serva a nulla. Ed invece è proprio questo un momento così importante, così fondamentale, di riposo per la materia e lo spirito, che precede l'esplosione di vita che è la primavera e cauto ogni anno ritorna a spegnere per un po' il calore assordante dell'estate.
Ed oggi quindi, permettetemi un arrivederci all'inverno, con queste lasagne ormai un po' fuori stagione, ma visto che qualche broccolo nell'orto ha fatto un po' tardi....perché non approfittarne?

Per il pesto:

400 gr di broccolo 
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
2 cucchiai di pinoli
1 spicchio d'aglio
olio extravergine
sale

Per la besciamella:

500 ml di latte
4 cucchiai di farina
30 gr di burro
sale

E, da non dimenticare, 400 gr di lasagne fresche ;)

Preparate il pesto: fate sbollentare il broccolo in acqua salata per alcuni minuti, finché non sarà tenero. Scolatelo, lasciatelo raffreddare e tenete da parte qualche cimetta. Sbucciate l'aglio, tagliatelo a fettine. Frullate parmigiano, pinoli, aglio e broccolo fino ad ottenere un composto cremoso, aggiungete poi un filo d'olio e un pizzico di sale.
Preparate la besciamella: sciogliete in un pentolino il burro, aggiungete lentamente la farina mescolando bene, versate il latte lentamente sempre mescolando di modo che non si formino grumi, dopodiché fate raddensare a fuoco molto basso, salando ed eventualmente aggiungendo un pizzico di noce moscata. [Un consiglio: non fate la besciamella troppo densa perché, utilizzando le lasagne a crudo, il tutto risulterebbe troppo asciutto.]
Ora non vi resta che comporre il tutto, alternando strati di lasagne a strati di pesto e besciamella fino ad esaurimento degli ingredienti, aggiungendo qua e là le cimette di broccolo tenute da parte e cospargendo per bene la superficie di parmigiano grattugiato. Infornate a 170° per un'ora circa. [Se vi pare che le vostre lasagne si stiano colorendo troppo, copritele con un foglio di alluminio.]


Cosa a me oscura fino a poco tempo fa, broccoli e cavoli in genere [Brassica oleracea] in passato erano considerati un ottimo rimedio contro le sbornie, sia mangiati prima, per prevenire, sia consumati dopo, tanto che esisteva un detto a loro associato che così recitava 'affinché non sia troppo fastidiosa l'ebbrezza'. Questa credenza è legata ad una leggenda greca, secondo la quale un principe di Tracia, Licurgo, un giorno decise di distruggere le sue vigne, offendendo a morte Dioniso. Questo, iracondo, legò il principie ad un ceppo, il quale si mise a piangere disperato e dalle sue lacrime nacquero cavoli. Per questo si pensava che tra la vite e i cavoli non scorresse proprio buon sangue. 
Non so voi, ma io ritengo piuttosto arzigogolato il legame tra la leggenda e le presunte proprietà antisbronza dei cavoli. A parte ciò, è un alimento ricco di  fosforo, calcio, iodio, vitamine del gruppo C ed isotiocianati,  composti aromatici contenenti zolfo che, oltre a conferire il tipico odore pungente, secondo alcune ricerche mediche sarebbero preziosissimi nella prevenzione ai tumori. Quindi, anche se non profumano proprio di violetta, direi che val la pena mangiare cavoli a volontà.

domenica 18 marzo 2012

Quiche Lorraine [veg]


Versione molto personale della famosa Quiche lorraine.
Amo molto questa torta, ma devo ammettere che la pancetta...mh...non mi convince mai, sopratutto a cubetti. E così, come spesso accade, le ricette me le faccio su misura, a dispetto di chi una bella fettazza di torta piena di cubotti di pancetta se la mangerebbe volentieri, ogni tanto [vedi l'uomo delle caverne che condivide la mia tana]. 
Niente di meglio delle cipolle, dunque, per sostituire il gusto puntuale ed acceso della pancetta.

Per la pasta:

200 gr di farina
4 cucchiai d'olio
acqua tiepida
un pizzico di sale

Per il ripieno:

4 cipolle dorate
150 gr di groviera grattugiata
250 ml di panna da cucina
1 cucchiaio di latte
1 uovo
olio extravergine
sale e pepe
timo fresco

Per la pasta, riunite farina, sale e olio in un recipiente largo e impastate aggiungendo lentamente un po' d'acqua tiepida, fino ad ottenere una palla compatta e morbida. 
Affettate sottili sottili le cipolle, fatele soffriggere con un po' d'olio finché non risulteranno morbide e lasciatele raffreddare. 
Nel frattempo, stendete la pasta e foderate una teglia, sbattete l'uovo con la panna ed unite le cipolle e la groviera, un pizzico di sale, pepe e timo fresco a piacere. Disponete il tutto sulla pasta e ripiegate i bordi.
Infornate a 180° per circa 25-30 minuti.


La cipolla [Allium cepa] è un ortaggio coltivato fin da tempi antichissimi. Si dice infatti che già gli antichi Egizi ne facessero largo uso ed Erodoto riporta notizie su alcune iscrizioni rinvenute nelle piramidi di Cheope, secondo le quali si era speso tantissimo in cipolle, ravanelli e aglio per sfamare chi aveva lavorato alla loro costruzione. In Grecia era consacrata alla dea Latona, madre di Apollo, che in dolce attesa era riuscita a farsi venir appetito solo grazie alle cipolle. C'era anche chi non la gradiva molto, vedi i pitagorici, che ne sconsigliavano l'uso perché la ritenevano un po' troppo afrodisiaca, tanto che Marziale recita:

'Quando hai moglie vecchia e membro molle, non ti resta che mangiar cipolle.'

E Marziale la sapeva lunga, infatti la cipolla ha proprietà nutrizionali davvero eccellenti, contiene oligoelementi, glucidi, lipidi, protidi, vitamine A, B, PP, C ed E, sostanze antibatteriche ed oli essenziali che le conferiscono proprietà cardiotoniche, rinvigorenti, nutritive, antisettiche e diuretiche. Ottima anche per la cura delle punture degli insetti e come repellente per le zanzare, peccato solo per l'odore non troppo gradevole: cospargersi il corpo di macerato di cipolle oltre ad allontanare le zanzare potrebbe avere effetti collaterali di un certo rilievo sulla nostra vita sociale!

martedì 6 marzo 2012

Crostata alla marmellata di limoni


Che fare se amici e parenti ti regalano un sacco di limoni appena raccolti? senza pensarci troppo, un esercito di barattoli di marmellata, direi...E però, che fare di tutta 'sta marmellata? Io inizierei con una crostata, poi si vedrà. Dall'albero al tegame, passando per fornelli e barattoli: ecco la fine del limone.

Marmellata di limoni

Per ogni chilo di limoni utilizzate 800 grammi di zucchero. Lavate i limoni, asciugateli, tagliateli a rondelle fini eliminando i semi. Disponete i limoni con lo zucchero in una pentola capiente e portate a bollore a fuoco molto lento. Dopodiché fate cuocere da 20 a 30 minuti [vi sconsiglio di cuocerla di più, risulterebbe troppo solida] e versate la marmellata ancora bollente in vasetti ben sterilizzati. Chiudete con tappi nuovi. [Generalmente io capovolgo i barattoli per una notte in modo che si formi il vuoto]. Ah! io ho aggiunto alla marmellata un pizzico di radice di zenzero grattugiata, a voi la scelta.

Ed ora...Crostata alla marmellata di limoni

300 gr di farina
170 gr di burro
150 gr di zucchero 
1 tuorlo d'uovo
un pizzico di sale
la scorza grattugiata di un limone
marmellata di limoni

Riunite tutti gli ingredienti in una terrina capiente o sulla spianatoia. Lavorate il tutto con le mani fino ad ottenere una palla compatta [ci vuole un po' di tempo, a volte mi pare impossibile perché per un po' gli ingredienti non sembrano volersi amalgamare, ma poi ad un tratto per magia si forma la palla, e meno male...].
Tenete un terzo della pasta per le striscioline, stendete la rimanente in una teglia a cerniera da 21 cm. Spalmate la marmellata sulla pasta, decorate con le striscette di frolla, sigillate i bordi con i rebbi di una forchetta ed infornate a 170° per 30 minuti circa.


Ed ora, per chi ne avesse bisogno, le istruzioni di un rituale magico per scacciare le influenze negative da persone e cose. 
Il Cattabiani recita "...si tiene un limone nella mano sinistra e uno spillone metallico nella destra. Il limone va ruotato in senso antiorario per tre volte consecutive, lentamente, e arrestato all'altezza della fronte. Poi gli si farà sfiorare la spalla destra e quindi quella sinistra e ancora una volta la fronte. A questo punto, tenendolo nel mezzo della fronte, lo si penetrerà dall'alto verso il basso con lo spillone. Lo si lascerà infine cadere al suolo e vi si appoggerà delicatamente il piede sinistro recitando la formula liberatoria 'Itor kalem itor ausin isitan'. Così è, se vi piace." Infatti, così è, se vi piace.
A parte ciò, sappiamo che il Limone [Citrus limonum] è ricco di acido citrico, ascorbico, malico citrato di potassio e di calcio, glucidi, sali minerali, oligoelementi, vitamina C e flavonoidi, tutte sostanze che lo rendono un tonico eccellente ed un forte antisettico, utile sia nella nutrizione che nella cura del corpo. E quindi, con i limoni rimasti, sarà forse il caso di farmi qualche trattamento di bellezza!