Scilla bifolia

Visto che la ricetta di oggi è abbastanza invernale, vi parlerò di una pianta che spunta quando ancora la neve insiste nelle zone ombrose, la Scilla bifolia.

La Scilla bifolia, anche detta Scilla silvestre, è una pianta erbacea bulbosa perenne della famiglia delle Liliaceae. Cresce ai margini dei boschi e nelle radure ombrose e umide da circa 300 m fino a circa 2000 m. Come già accennato, fiorisce all'inizio di Marzo con i primi disgeli e prolunga la sua fioritura scalare (cioè più fiori sullo stesso scapo che fioriscono gradualmente col tempo) fino alla fine di Maggio (in realtà dura così tanto solo alle quote più elevate, dove chiaramente inizia a sbocciare più tardi, verso fine Marzo, inizio Aprile).

In Italia è piuttosto comune soprattutto al Nord, mentre inizia a rarefarsi verso il meridione e sulle isole ed è tutelata dalle leggi per la salvaguardia della flora spontanea in Liguria, in Toscana e in Emilia Romagna. 

Ogni pianta può avere un numero variabile di fiori, generalmente ne porta da 1-3 a 8, ma alcune arrivano anche ad averne 10 o 15 e fioriscono spesso insieme ai narcisi e alle epatiche, creando delle piccole zone colorate nel sottobosco davvero di grande bellezza.

Il nome del genere "scilla" le è stato attribuito già da greci e latini in relazione a piante molto simili che crescevano vicino al mare, chiamate volgarmente cipolle marine: in realtà questo collegamento a mio avviso non è ben chiaro, soprattutto per il fatto che le scille in genere non sono propriamente piante marittime, anzi, prediligono ambienti più collinari se non addirittura montani. Invece il nome della specie "bifolia" deriva più semplicemente dal fatto che la pianta possiede due sole foglie.

Già da tempi molto antichi le scille erano conosciute e stimate per la loro bellezza, inoltre si hanno testimonianze del fatto che spesso venivano piantate davanti alle porte delle case per allontanare sortilegi e magie, grazie alla loro azione protettiva in grado di assicurare anche longevità e giovinezza (...ma allora devo assolutamente piantarla anche davanti a casa mia!!). 

La Scilla silvestre contiene glucosidi (soprattutto scillitoxina, scillina e scillipicrina), ossalato di calcio, tannini e mucillagini:  in virtù dei glucosidi i suoi estratti vengono impiegati in farmacologia come cardiotonici piuttosto efficaci e in medicina popolare i suoi bulbi venivano utilizzati come diuretici e cardiotonici, ma forse senza nessun fondamento specifico.

La ricetta che oggi posto con la Scilla bifolia è la casseruola di pollo e verza, visto che dal tempo e dalla temperatura sembra di essere tornati alla fine di Marzo!