Il Campanellino è una pianta erbacea bulbosa perenne della famiglia delle Amaryllidaceae. Fiorisce dalla fine dell'inverno fino a fine Aprile nei boschi freschi e nei luoghi umidi ombrosi, come sponde di stagni e terreni paludosi, da zone collinari fino a 2000 metri. E' una pianta piuttosto comune in Italia settentrionale, lungo la penisola invece va via via rarefacendosi, per mancanza degli ambienti necessari alla sua crescita. Negli ultimi decenni però il suo areale si sta contraendo fortemente anche al Nord, al punto tale che se ne è proposto lo stato di specie minacciata di estinzione. La situazione migliore si ha in Liguria (...modestamente...), dove lo si può trovare con facilità lungo l'Appennino.
[Colgo l'occasione per aprire una parentesi sulla raccolta dei fiori: spesso in passato se ne è fatto abuso, portando alla scomparsa di molte specie anche molto comuni in passato. Purtroppo non è possibile fare in modo che le persone non raccolgano fiori, a mio avviso sta tutto nel buon senso di ognuno di noi: nel caso di specie rare però inviterò sempre chiunque a non farne raccolta ed in ogni caso trovo sia molto più suggestivo osservare i fiori nei loro habitat naturali piuttosto che in vasetti sul tavolo della nostra cucina.]
Dopo questa predicozza torniamo al Leucojum....!
Il Campanellino dove presente crea fitti e vasti gruppi fioriti, spesso sbocciando anche sul manto nevoso con un bellissimo effetto scenico.
Nessuna delle sue parti trova impieghi culinari o fitofarmaceutici, infatti fusto, foglie e bulbo contengono galanthamina e lycorina, alcaloidi tossici se assunti in quantità non controllate che provoca nausea, stati alterati di coscienza e vertigini. Quindi, mi raccomando, non fatevi venire voglia di assaggiarne uno!
Insieme al Campanellino ho postato la ricetta del Polpettone primavernale di cavolfiore, una ricetta ancora invernale ma con slanci e sapori già primaverili.
Nessun commento:
Posta un commento