mercoledì 14 aprile 2010

Asparagus acutifolius


Questo in foto in effetti non è proprio un fiore, ma un germoglio di asparago selvatico. Però visto che siamo in stagione e in giro ce n'è un sacco, ve ne parlo parlo lo stesso e quando fiorirà, se lo riesco a beccare, posterò la foto del fiore. E poi sono buonissimi...
L'Asparago selvatico è una pianta perenne della famiglia delle Liliaceae. Lo si può trovare nelle macchia, nei cespuglieti e nelle garighe ben soleggiati e piuttosto aridi ed è piuttosto comune in tutte le regioni che si affacciano sul Mediterraneo; è già più difficile trovarlo in zone montane e lungo l'arco alpino non è presente. Fiorisce da Agosto a Settembre e porta fiori maschili e femminili (è una pianta dioica) piccoli, bianchi e di cattivo odore, in spighe dense (vedrete le foto, sono molto belli). La pianta ha l'aspetto di un piccolo cespuglio cascante e spinoso, date le spine presenti sulla punta delle foglie, e in primavera compaiono i primi germogli, chiamati turioni, che sono la parte commestibile. 
Viste le raccolte indiscrimiate, la specie è protetta in alcune regioni d'Italia e generalmente ne è permessa la raccolta di 1 Kg per volta (che non è poco!). 
In cucina vengono impiegati largamente in tutta Italia per primi piatti, frittate e anche crudi in insalata.
Grazie ai sali di potassio, gli asparagi sono diuretici, contengono un alto quantitativo di Vitamina A e C e recentemente sono state scoperte proprietà protettive del fegato e dei reni.
Non servono molte parole per presentare la ricetta di questa pianta, il classico Risotto con gli asparagi selvatici

2 commenti:

  1. Conosco benissimo il sapore degli asparagi spontanei...
    spesso li raccolgo ^_^
    Mi piacciono molto, però sai che il risotto vero e proprio non l'ho ancora provato?
    In realtà li ho mescolati con del riso bollito e mi hanno conquistata non oso immaginare in un risotto gustosissimo come il tuo!
    baci e grazie per la gradita visita!

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  2. Ti consiglio di provarlo, è molto buono.
    Grazie a te della visita!
    Meg

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